SS. Crocifisso dell’Olmo – Mazzarino (CL)
Data della Festa:
2° Domenica di Maggio
La domenica successiva al 3 maggio, nel paese nisseno di Mazzarino, la giornata è dedicata alla devozione verso il SS. Crocifisso dell’Olmo, venerato nella sua omonima chiesa.Si susseguono ad aprile ricche giornate di preparazione spirituale che hanno il culmine quindi con la processione diurna della prima domenica di maggio, con il piccolo Crocifisso che percorre le strette vie del paese portato a spalla da numerosi devoti bianco vestiti ed a piedi scalzi.Questa festa è la festa di primavera dei mazzarinesi, perchè, oltre al periodo in cui viene svolta, altri protagonisti della festa sono i fiori di primavera, in particolar modo le margherite, che in maniera numerosa vengono lanciate sul fercolo del SS. Crocifisso durante il suo percorso processionale.La particolarità di questa festa, dunque, come detto pocanzi, oltre alla grande devozione per questo piccolo Crocifisso, sono le corone di margherite, create dai fedeli che nei giorni precedenti sono andati in campagna a raccoglierle e legarle tutte insieme per formare una corona, per essere lanciate cercando di farle impigliare sul fercolo al suo passaggio.Il SS. Crocifisso, dopo la S. Messa Solenne, viene prelevato a mano dalla sua nicchia posta sull’altare maggiore al grido dei devoti portatori e dallo squillo di trombe.Successivamente viene legato alla croce posta sul fercolo e in poco tempo esce dalla chiesa, intorno alle ore 11,00, tra il suono delle campane, lo sparo dei fuochi e il grido dei devoti.Inizia quindi la processione per le vie del paese, e si vedono volare in continuazione delle corone di margherite che si impigliano sul fercolo; si arriva a tal punto che il fercolo si riempie così tanto di corone di margherite, che i portatori devono scuotere il fercolo a destra e a sinistra per farle cadere, perchè tanto di li a poco il fercolo si riempirà nuovamente di fiori.
La processione continua fino al primo pomeriggio.
Testo a cura di Vincenzo Zappalà
Galleria Fotografica
Foto a cura di Vincenzo Zappalà
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Foto a cura di Vincenzo Zappalà