S. Maria Immacolata – Belpasso (CT)
Alla “tredicina” di S. Lucia (dal 30 novembre al 12 dicembre) partecipano sempre numerosi fedeli che alle 5:30 del mattino riempiono la matrice di Belpasso.
Ma giorno 8 dicembre in particolare, la chiesa sembra contenere appena il popolo belpassese, che, occupando le tre grandi navate della matrice, rende omaggio alla beatissima Vergine Maria partecipando alla solenne liturgia eucaristica.
Dal cuore di ogni belpassese salgono gli inni e le preghiere: è la Solennità dell’Immacolata Concezione di Maria Santissima, Patrona Principale della Sicilia e titolare della nostra chiesa madre.
In questo giorno di festa le S. Messe sono sempre molto affollate, e questo testimonia ancor più il carattere cittadino di questa antica devozione.
Dopo la S. Messa vespertina, il simulacro della Vergine Maria, intronizzato su di un fercolo a baldacchino in stoffa, fa la sua uscita trionfale dal portale maggiore ed inizia la processione.
L’immagine viene esposta sull’altare e portata per le vie del paese anche in occasione della festa votiva che si celebra ogni anno nell’ultima domenica del mese di Maggio, a ricordo dello scampato pericolo della lava che proprio nel maggio 1886 minacciò la nostra città.
La devozione ebbe origine nella prima metà del XVII secolo e a diffonderla furono i padri Riformati di S. Francesco che si stabilirono a Malpasso (toponimo
originale di Belpasso).
Nella chiesa del convento vi era una cappella dedicata all’Immacolata ed i frati propagarono questo culto.
Quando la lava del 1669 distrusse Malpasso, gli abitanti, impegnati nella ricostruzione del centro, decisero di intitolare la nuova chiesa madre all’Immacolata.
Ma la tranquillità del nuovo centro urbano, denominato Fenicia Moncada, non durò neanche trent’anni: il tremendo terremoto del 1693, che distrusse gran parte dei centri abitati della Sicilia orientale, non risparmiò nemmeno Fenicia Moncada.
I superstiti dovevano ancora una volta adoperarsi per riedificare la città che stavolta denominarono Belpasso. Il clero e i fedeli, mossi ancora da profondo affetto alla Vergine Immacolata, decisero ancora una volta di dedicarle la nuova matrice e l’8 dicembre del 1704 (secondo quanto riporta Mons. Francesco Mio, storico della città e attuale parroco della matrice) si celebrò la prima grande festa esterna in suo onore.
L’8 dicembre del 1854, il Beato Pio IX, pronunciava la formula della definizione dogmatica dell’Immacolata Concezione di Maria Santissima: fu un avvenimento
straordinario per la tutta Chiesa, popolo Santo di Dio.
Per i devoti di Belpasso fu una vera e grande gioia e gli “ ‘mmaculatari” commissionarono, a perenne ricordo di questo evento, un nuovo simulacro, che, allestito in meno di un anno, fu portato trionfalmente in processione l’8 dicembre dell’anno successivo.
Trent’anni dopo, nel 1886, questo stesso simulacro fu portato dinnanzi al fronte lavico. La lava si fermò, le loro molteplici preghiere furono esaudite e si istituì
così la festa votiva di maggio.
Forse è per questo che ancora oggi tanti belpassesi, legati in modo particolare a questa sacra effigie, non disattendono a questi due annuali appuntamenti e, confidando sempre nella materna protezione di Maria, esternano ancora oggi questa devozione che è stata trasmessa nel corso dei secoli.
Viva l’Immacolata, Madre Regina e Avvocata nostra!
Testo a cura del nostro collaboratore Alfio Lipera
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Foto a cura di Vincenzo Zappalà
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