S. Maria Odigitria – Santa Maria di Licodia (CT)

Data della Festa:
31 Maggio

Il titolo di Odigitria fu dato dai fedeli di Costantinopoli ad una vetusta effige della Vergine Santissima, considerata vera immagine della Madre di Dio attribuita all’Evangelista Luca, la quale nel 450 venne traslata nella città di Costantinopoli, in una chiesa con annesso monastero. Essa col tempo fu comunemente chiamata degli Odeghi, cioè delle guardie o dei condottieri, perché vi si recavano ad invocare l’aiuto della Vergine i condottieri dell’esercito imperiale prima di andare in battaglia. Da ciò deriva alla Vergine raffigurata in quell’immagine l’appellativo di Odigitria.
La devozione alla Vergine Odigitria fu portata in Sicilia nel secolo VIII dai soldati siciliani dell’esercito imperiale che avevano partecipato a una grande battaglia contro i saraceni assedianti Costantinopoli con una flotta di ottanta navi. La battaglia era stata vinta e la flotta distrutta a causa di una tempesta furiosa sorta non appena i monaci del monastero “degli odeghi” conducevano in processione sulle mura della città e ponevano di fronte al nemico la venerata icone della Vergine Odigitria da loro recata a spalla. Per questo le immagini della Madonna Odigitria, col titolo abbreviato di Idria, diffuse largamente in Sicilia, diversamente da quelle venerate altrove, rappresentano una icone della Vergine recata a spalla da due vecchioni raffiguranti due monaci di rito bizantino. La festa della Madonna dell’Itria, si celebra il martedì dopo Pentecoste.

A Santa Maria di Licodia, il culto per la Madonna dell’Odigidria è molto antico, risalente addirittura all’epoca della fondazione del Monastero di Santa Maria, intorno all’anno 1140. La prima immagine venerata nella chiesa monastica, denominata Santa Maria del Robore grosso, rappresentava la Madonna in atto di indicare la Via , ossia il Figlio, tenuto in braccio. Questo antichissimo simulacro ligneo, dalle leggendarie origini, e dall’intrinseco valore artistico, storico e religioso, veniva venerato nella chiesa, e solennemente condotto in processione il 15 agosto, fino agli anni precedenti la seconda guerra mondiale. Dal dopo guerra si perse completamente il culto verso quest’importante e storico titolo mariano, essendo subentrate altre devozioni, ed il simulacro venne abbandonato nella cantoria. Nel 1974 una sacrilega mano ignota, sottrasse alla comunità quest’importantissima testimonianza del passato. Per ripristinare il culto alla Madre di Dio di Licodia, nell’anno 1988 un gruppo di parrocchiani, fece eseguire ad una suora del monastero bizantino della Dormizione in Roma, una sacra icona della Madre di Dio, che fu benedetta nel maggio dello stesso anno da SS. Giovanni Paolo II.
L’icona rappresenta la Madonna dell’Odigidria, ossia Colei che indica la Via. La Vergine regge il Figlio con la sinistra, mentre con la destra lo indica ai fedeli quale Via Verità e Vita. La scritta greca sul lato destro dell’icona, si traduce con queste parole; “O Augusta Madre di Dio, guidaci nel cammino dei lupi”, in riferimento all’etimologia di Licodia, che vuol dire proprio “terra dei lupi”.
Solitamente l’icona della Madonna si venera nella cappella del SS Sacramento, ed è posta accanto alla cameretta del Patrono S. Giuseppe. In occasione della solennità viene esposta sull’altare maggiore. È invece portata in processione nella vigilia della festa patronale, l’ultimo sabato di agosto.

Testo a cura del nostro collaboratore Riccardo Spoto

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Foto a cura del nostro collaboratore Riccardo Spoto

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