S. Febbronia V. e M. – Palagonia (CT)
Data della Festa:
24/25 Giugno e Ottava del 2 Luglio
La festa di S. Febronia risale a tempi antichi ed è una festa ricca di tradizione, anche se adesso è molto diversa rispetto a pochi anni fa in quanto c’erano un sacco di manifestazioni in più rispetto ad oggi.
La devozione a questa Santa Martire proveniente dalla Siria si ha da quando un monaco ha portato le sue reliquie in paese che hanno effettuato vari miracoli, e con gli anni gli abitanti, invocando alla Santa protezione ed essendo esauditi, la dichiararono loro suprema patrona e protettrice di Palagonia.
Il culto per la Santa Martire ha le sue origini anche da un eremo situato nella contrada Cose, a pochi chilometri dal paese, in cima alla montagna che sovrasta l’abitato, dove vi è una grotta con un reperto di un affresco raffigurante la Santa.
Essa subì vari martiri, come la mutilazione dei piedi, delle mammelle e della lingua, gli furono cavati i denti ed infine decapitata il 25 giugno; Palagonia custodisce una reliquia del pollice della mano.
Anticamente la festa si festeggiava il martedì dopo Pasqua, in cui il giorno della festa il simulacro, posto sulla sua vara argentea portata a spalla, veniva portato fino in contrada Coste portandola in processione per la campagna e le ripide salite della montagna fino ai resti dell’eremo.
Adesso, la festa è stata spostata al giorno del martirio finale della Santa Martire, il 25 giugno, e fino a poco più di una quindicina d’anni fa veniva portata fino alla contrada Coste non più a spalla ma con la vara adagiata su un carro infiorato; poi le autorità ecclesiali hanno proibito questa usanza e purtroppo questa bella ed antica tradizione si è persa, anche perchè era il momento più bello e religioso di tutta la festa in quanto tutto il paese andava in pellegrinaggio fin lì, facendo tanti chilometri a piedi in salita assieme alla loro Santa Patrona.
Adesso il pellegrinaggio si fa un giorno tra l’ottava della festa e si è ridotto ad un semplice pellegrinaggio di preghiera ma senza simulacro, celebrando una S. Messa all’aperto all’eremo della contrada Coste.
Una cosa che invece rimasta per fortuna nella tradizione è la rievocazione della salita al cielo della Santa Martire che consiste in una rappresentazione all’interno della chiesa madre dell’ascesa al cielo con la gloria del martirio, con la spaccata di una grande pigna in carta pesta da dove fuoriesce un piccolo simulacro rappresentante la Santa e degli angeli che scendono dal cielo e risalgono per tre volte, e la terza volta, incoronano la Santa e se la portano con loro in Paradiso; dopo avviene la svelata in cui il simulacro con la vara esce velocemente dalla cameretta tra gli applausi, le preghiere e la commozione dei presenti; successivamente si affaccia davanti il sacrato della chiesa con sparo di fuochi d’artificio ma subito dopo rientra.
Il giorno della festa il simulacro argenteo con la vara con baldacchino a quattro colonne, anch’esso d’argento, viene esposto di lato all’altare maggiore della chiesa madre per la celebrazione della S. Messa Solenne; successivamente, alle ore 12,00 ma quest’anno alle ore 11,30 il simulacro con la vara argentea viene portato a spalla fino al sacrato per la solenne uscita tra applausi, suono delle campane e spari di fuochi d’artificio, e viene sistemato su un carro particolare perchè illuminato ai lati con una serie di bocce bianche luminose.
S. Febbronia inizia così la processione per le vie del paese e dalla chiesa madre che si trova in cima all’abitato viene portata nella piccola chiesa della Madonna di Trapani che si trova nella piazza centrale; prima di arrivare in chiesa e in piazza, in una strada avviene la tradizionale “asta della campanella”: all’arrivo del fercolo su un’illuminazione ad arco, si trova un nastro tricolore; poco prima del nastro il fercolo si ferma per l’asta tradizionale per aggiudicarsi la famosa campanella d’argento che si fa suonare per tutta la processione da chi per voto si è aggiudicata la campanella che serve per annunciare alla gente nelle proprie case l’arrivo della processione.
Aggiudicata la campanella la processione continua ed al passaggio del fercolo il nastro si rompe ed è grande festa e gioia per tutti, anche perchè la Santa è arrivata a quel punto nel centro storico del paese e vengono sparati alcuni fuochi pirotecnici.
Infine la processione si conclude davanti il sacrato della chiesa della Madonna di Trapani ed entra in chiesa soltanto il simulacro stavolta, che viene sistemato di lato all’altare maggiore su un piedistallo alla venerazione dei fedeli.
S. Febronia sosta in quella chiesa per tutto il pomeriggio e dopo la S. Messa serale, intorno alle ore 19,30 esce dalla chiesa salutata dagli applausi dei fedeli e da alcuni colpi a cannone, e riprende il suo giro per le vie del paese facendo ritorno in piazza in serata per poi ritornare in cima al paese in chiesa madre.
Durante la settimana il simulacro rimane esposto in chiesa madre per tutto l’ottavario, e per l’ottava la Santa Patrona ritorna per girare la zona est del paese uscendo di mattina per recarsi nella chiesa di S. Giuseppe e sostare per tutto il pomeriggio, e la sera effettuare l’ultima processione che si concluderà dapprima nella piazza centrale del paese per la S. Messa Solenne all’aperto insieme a tutta la comunità palagonese che si stringe in preghiera attorno alla sua Santa Patrona e Protettrice, e poi l’accompagnamento da parte di tutti fino in chiesa madre per la conclusione dei festeggiamenti ed il congedo, con la Santa che verrà poi custodita segretamente durante l’anno.
Testo a cura di Vincenzo Zappalà
Galleria Fotografica
Foto a cura di Vincenzo Zappalà
Vigilia del 24 Giugno: Processione della Reliquia, la rappresentazione dell’Esaltazione di S. Febbronia e la svelata del simulacro della Santa Patrona.
Gallerie Fotografiche Anni Precedenti
Foto a cura di Vincenzo Zappalà e del nostro collaboratore Riccardo Spoto
25 Giugno: Processione diurna
Foto a cura di Vincenzo Zappalà
Gallerie Fotografiche Anni Precedenti
Foto a cura di Vincenzo Zappalà
25 Giugno: Processione serale