S. Maria della Lavina – Cerami (EN)
I solenni festeggiamenti in onore di Maria SS. della Lavina si svolgono annualmente a Cerami nei giorni 7 e 8 settembre. Il 7 settembre, al mattino, mentre nel Santuario dedicato alla Madonna si esegue la novena mattutina, nelle vie del paese di Cerami il rullo dei tamburi invita i fedeli alla Santa Messa. La processione con l’artistico quadro della Madonna comincia al mattino subito dopo l’arrivo del manto dalla matrice nel piccolo Santuario. All’arrivo del manto esce dal Santuario la vara di Maria SS. e dopo aver posizionato sul retro del fercolo il manto ha inizio la processione che si snoda dal Santuario sino alla chiesa madre di Cerami, dove si tiene la celebrazione eucaristica. Lungo il percorso la Madonna è accompagnata da devoti con le cosiddette “Bandiere d’alloro”, e inoltre la processione attraversa piccole viuzze e sosta in varie chiese, come quella della Madonna del Carmelo e di S. Sebastiano, patrono di Cerami. Dopo la celebrazione eucaristica in chiesa madre la processione riprende il suo percorso sino all’Abbazia di S. Benedetto, dove la Madonna sosta sino alle ore 20,00 della sera. In serata la processione riprende a colpi di cannone, rullo di tamburi e marce musicali religiose. Alla processione serale partecipa annualmente anche il vescovo della Diocesi di Nicosia S.E.R. Salvatore Pappalardo, che l’8 luglio 2007, con la presenza del clero e delle autorità civili e politiche, ha incoronato l’effige della Madonna della Lavina e ha proclamato Santuario la chiesetta dedicata alla Madonna.
La processione dopo aver attraversato le vie principali del paese giunge al Santuario, in cui si offre un bellissimo spettacolo pirotecnico, che si svolge dal parco naturale di “Zuccaleo”.
Secondo alcuni storici il quadro della Madonna venne donato da un nobile alle suore benedettine che avevano fondato a Cerami due monasteri. Infatti secondo la tradizione popolare la Madonna apparve più volte a una delle suore benedettine che si erano trasferite da poco nel convento annesso all’Abbazia di S. Benedetto. A quando pare la Madonna abbia invitato la suora di dire all’arciprete di dissotterrare dalle rovine del monastero un’effige che la raffigurava. L’invito fu accolto con scetticismo dal sacerdote, e alla terza apparizione cadde una forte pioggia torrenziale, e dalle macerie del monastero rivenne galleggiante una trave in legno in cui era inchiodato il quadro raffigurante la Madonna. L’arciprete pentitosi di non aver creduto al racconto della suora fece suonare le campane a festa, e con una grande quantità di fedeli, si recò a Lavina, una zona di Cerami che si trova proprio nelle vicinanze del Santuario, e dove si trova una fonte da cui sgorga dell’acqua benefica. Un’altra tradizione narra che mentre un viandante con la sua mula passava dal luogo su cui era eretto il monastero, si dice che l’animale s’inginocchio dove giaceva l’icona bizantina, e tra fango e melma, il viandante insieme ai contadini delle campagne vicine, scavando rinvenirono la sacra immagine. Molti anziani del paese infatti ancora oggi riferiscono il fatto che sulla tela vi sia l’impronta dello zoccolo del cavallo. La Madonna , inoltre, dopo il suo ritrovamento, ha ridato la vista a un ceco che dopo aver saputo del fatto che era successo a Lavina, andò accompagnato dai parenti nel luogo e baciando la tela riacquistò la vista.
Testo a cura del nostro collaboratore Antonio Messina
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Foto a cura del nostro collaboratore Antonio Messina
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