S. Maria della Visitazione – Enna

Data della Festa:
2 Luglio

“Maria Santissima della Visitazione” è uno degli appellativi con cui la Chiesa Cattolica venera Maria, Madre di Gesù, colei che porta la Grazia per eccellenza, e che va a fare visita ai cugini Elisabetta e Zaccaria. Maria Santissima della Visitazione è patrona della città di Enna.
In Suo onore è stato eretto il Duomo di Enna, cattedrale di enorme valenza artistica.
Rinomata è la festa della Madonna della Visitazione che si celebra a Enna il 2 luglio; in questa data, migliaia di fedeli e centinaia di turisti affollano le vie principali del centro storico per assistere alla processione della statua della Madonna ingioiellata con ori e pietre preziose facenti parte del tesoro del Duomo di Enna custodito presso il Museo Alessi.
Alle 7 del mattino, del 2 luglio di ogni anno, la città viene svegliata dai tradizionali 101 colpi a cannone. Nel corso delle celebrazioni, il fercolo viene portato a spalla da oltre cento uomini scalzi, noti come gli ignudi, dal Duomo, che si trova nella parte orientale della città, fino alla “Chiesa di Montesalvo”, a ovest. La Vergine Maria è preceduta dai simulacri di San Michele Arcangelo e di San Giuseppe, simbolicamente il primo protegge Maria SS. da Lucifero e il secondo come custode della Santa Famiglia di Nazareth; la processione fa tappa in numerose piazze, dove vengono esplose salve di cannone, le cosiddette “sarbiate”; all’arrivo a Montesalvo, dall’omonima chiesa escono correndo le statue di  San Zaccaria e di Santa Elisabetta, che vanno incontro alla Madonna, ecco la scena della Visitazione. La Vergine rimane ospite dei due anziani cugini, Zaccaria ed Elisabetta, per due domeniche consecutive al 2 luglio (circa 15 giorni), dopo di che nella seconda domenica viene ricondotta al duomo con un analoga processione.
A proposito del culto di Maria SS. della Visitazione ad Enna, la statua fu acquistata a Venezia nel 1412, e venne imbarcata su un veliero, il quale giunto a capo spartivento, naufragò, e la cassa contenente la sacra immagine della Vergine, si arenò presso il porto di Messina; tanto da far gridare al miracolo, ma gli ennesi riconosciuta la loro statua ne chiesero ed ottennero la restituzione, per cui il 29 giugno di quell’anno di grazia, fu condotta da un carro trainato da bianche giovenche, fino ai piedi dell’altopiano da cui si affaccia la città; ad attendere il prezioso simulacro vi erano tutti gli ecclesiastici e i nobili del luogo, e si narra che improvvisamente il carro diventò pesantissimo, tanto che, sia i cavalli che gli uomini che attendevano la Vergine , non riuscirono a trasportarlo sulla sommità del monte su cui si adagia Enna. Dalle campagne, giunsero i mietitori (dato che era tempo di raccolto), i cosiddetti “ignudi” i quali senza alcuna fatica riuscirono a portare la sacra effige sino al duomo. Questi da allora furono denominati, per il prodigioso evento “nudi mai più abbandonati”. Ciò ha voluto significare per gli ennesi, che la Vergine si serve delle persone più semplici ed umili, ecco perché da sempre, sono i contadini a portare a piedi nudi la Madonna di Enna, tramandandosi di padre in figlio. Da quest’evento, tradizionalmente ogni anno, il 29 giugno viene aperta la cameretta in cui la statua viene custodita tutto l’anno, tra un’immensa folla di fedeli, al Duomo, per poi essere traslata sull’altare maggiore della Chiesa; il 2 luglio invece, dopo la S. Messa di mezzogiorno, la confraternita della Madonna, prepara la vara denominata “Nave D’Oro” con il simulacro, per essere pronta alla processione del pomeriggio.
Maria SS. della Visitazione, nel 1412, sostituì il culto pagano che gli ennesi offrivano alla dea Cerere.

Testo a cura di Vincenzo Zappalà

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