S. Antonio Abate – Gesso (Fraz. di Messina)

Data della Festa:
2° Domenica di Agosto

Gesso, villaggio appartenente alla città di Messina, è un grazioso paese il cui nome deriva dalle presenza nel territorio di numerose cave di solfato di calcio bi idratato che consentivano attraverso l’estrazione e la successiva lavorazione la produzione di gesso.
Esso è posto su una collina dei monti “Peloritani” a 265 mt s. l. m. dal quale è possibile ammirare il Golfo di Milazzo, il Mar Tirreno, le Isole Eolie e, nelle giornate più limpide, l’Etna.
In passato è stato un luogo di passaggio per frati, suore e monaci che hanno costruito parte delle chiese che vi si trovano.
La Chiesa Madre (eretta nel XVII secolo) è dedicata a S. Antonio Abate a cui è intitolata anche la parrocchia il cui territorio si estende da Locanda (frazione situata a monte di Gesso) fino ad Orto Liuzzo (villaggio situato sulla costa marina), pertanto S. Antonio Abate è il Santo Patrono di Gesso, Locanda ed Orto Liuzzo.
La leggenda narra che in quel tempo fosse di passaggio nel Mar Tirreno una nave che trasportava la statua del santo. Giunta nei pressi di Orto Liuzzo, la nave improvvisamente si fermò. Per qualche giorno si pensò che ci fosse un guasto ma, dopo aver controllato attentamente, venne scartata questa ipotesi. Non riuscendo a ripartire, vennero scaricate dalla nave tutte le cose che ci si trovavano, compresa la statua di S. Antonio, che venne portata a Gesso. Dopo di ciò la nave riuscì a ripartire.
Portata a Gesso, la statua fu collocata in una delle chiese già esistenti, ma inspiegabilmente la mattina successiva essa scomparve dalla chiesa e venne ritrovata vicino ad una albero di fico in una zona del villaggio non edificata. Questo episodio venne interpretato dagli abitanti del villaggio come la volontà del Santo di dimorare in quel luogo, quindi si decise di costruire una chiesa maestosa intitolata a S. Antonio Abate e proprio dove sorgeva l’albero di fico venne realizzato l’altare dove ancor oggi è collocata la statua del Santo.
Da allora S. Antonio divenne il patrono e protettore degli ibbisoti e, da più di un ventennio, annualmente viene festeggiato per ben due volte: il 17 gennaio, giorno in cui la chiesa fa memoria di questo santo, e la seconda domenica di agosto, giorno in cui si svolge la festa esterna.
I festeggiamenti estivi quest’anno, come tradizione, hanno avuto inizio domenica 3 agosto con la traslazione della statua del santo dall’altare alla vara. Durante tutta la settimana il programma spirituale è stato particolarmente inteso e partecipato come non mai: ogni pomeriggio a partire dalle 17,30 c’è stata l’adorazione eucaristica, seguita dalla celebrazione della S. Messa e conclusa dalla liturgia della parola. Il sabato grande partecipazione alla S. Messa mattutina celebrata nella cappella del cimitero di Gesso per ricordare tutti i defunti che quest’anno celebreranno la festa di S. Antonio in cielo.
Tra gli appuntamenti maggiormente attesi dai devoti di S. Antonio sicuramente c’è la funzione sacra del sabato sera, l’appuntamento è alle ore 20,00 nella grande Chiesa Madre e conclusa la celebrazione solenne dei Vespri di S. Antonio si partecipa ad un atto di grande devozione: “Il bacio della reliquia”.
Accanto al programma spirituale le serate sono state animate attraverso l’impegno dei giovani della parrocchia, al contributo di diverse associazioni e dell’amministrazione comunale della città di Messina.
Infatti domenica 3 agosto è stato organizzato un incontro dibattito dal titolo “La periferia può essere centro” a cui hanno partecipato assessori della giunta comunale della città di Messina, alcuni consiglieri comunali e alcuni rappresentati della VI circoscrizione della città di Messina.
Nei giorni seguenti diversi gli spettacoli all’insegna del divertimento: dalle commedie teatrali, dalla corrida, ai giochi paesani, in una piazza colma di turisti e residenti.
Ma il momento maggiormente atteso e partecipato, non solo da turisti e residenti che dimorano a Gesso ma anche da numerosi devoti che vengono dalle zone limitrofe, è la Solenne Concelebrazione della S. Messa nel pomeriggio della seconda domenica d’agosto che anticipa la partenza della processione del simulacro di S. Antonio Abate per le vie di Gesso.
La grande Chiesa è stracolma in ogni ordine e posto da una folla che segue la celebrazione in un silenzio inverosimile. Conclusa la S. Messa , dopo aver reso un doveroso omaggio al Santo, la maggior parte delle persone esce fuori dalla Chiesa e aspetta il Santo in Piazza.
Sono le ore 19,45 di domenica e tra i botti dei mortai, il suono delle campanate, il suono della banda che accompagna il canto “O Protettor Benefico” e un continuo applauso che parte dall’interno della Chiesa e si estende in tutta la Piazza si sente un grido “Evviva a Sant’ Ntoni”  e dopo qualche minuto il Santo si affaccia dal grande portone della sua Chiesa, difficile trattenere le lacrime della commozione in un gesto che si ripete annualmente ma che trasmette sempre nuove sensazioni come se ogni anno fosse la prima volta.
Il lancio di miglia di bigliettini con su scritto “W S. Antonio Abate” segna l’inizio della lunga processione che si snoda lungo le principali vie di Gesso.
Dopo circa tre ore la processione giunge al termine e dopo i fuochi che salutano l’arrivo della statua nella Piazza antistante la Chiesa , S. Antonio fa il suo rientro in Chiesa. Incessante l’applauso tra il canto dell’inno, il suono della campane e le forti acclamazioni dei portatori di vara il fercolo attraversa lentamente la navata centrale della Chiesa per essere riposto nel transetto.
La benedizione con la reliquia impartita dal nostro parroco segna la fine di una giornata ricca di emozione, fede e devozione.
L’ultimo atto della festa sarà celebrato la prima domenica del mese di settembre con la traslazione della statua del santo dalla vara all’altare.

Testo a cura della nostra collaboratrice Ilaria Squatrito

Galleria Fotografica
Foto a cura del nostro collaboratore Pasquale Grillo

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