S. Stefano Protomartire – Milazzo (ME)

Data della Festa:
1° Domenica di Settembre

La città di Milazzo, in provincia di Messina, celebra il Santo Patrono, S. Stefano Protomartire la prima domenica di settembre. Nella chiesa arcipreturale si conserva il prodigioso simulacro ligneo del 1786, opera di Filippo Quattrocchi da Gangi. La festa è preceduta da un triduo. La solenne processione si snoda per le vie della città, e il Santo viene portato a spalla fra lancio di fiori e fuochi pirotecnici. La storia del culto a Milazzo ha origini antichissime. Nel 1461, il padre domenicano Salvatore da Gaeta, celebrante una S. Messa presso la chiesa di Maria SS. del Boschetto, chiese alla città ed ottenne che venisse ricostruito l’altare maggiore, difettoso ed in cattive condizioni. Durante i lavori, venne rinvenuta una cassetta di piombo contenente una reliquia di un braccio ed una pergamena, scritta in una lingua caldea. La cassetta, a titolo cautelativo, venne riposta presso la chiesa madre della città. Nel 1481, dei sacerdoti caldei di passaggio a Milazzo, riconobbero come proprio quel linguaggio ed interpretarono lo scritto. La pergamena diceva che nella cassetta erano presenti reliquie appartenenti al braccio di S. Stefano Protomartire. In città non fu data piena credibilità alle loro affermazioni e l’Arcivescovo di Messina s’impegnò a fare nuovamente interpretare la scrittura. Ci vollero ben quarant’anni, finché, dopo ricerche ed esami condotti sulle spoglie del santo che erano custodite a Roma, le quali pare mancassero proprio di parti del braccio, nel 1521 si confermò la traduzione data dai preti caldei. Da quel momento in poi, si ripose la reliquia nella chiesa madre e si consolidò ed accrebbe la devozione verso Santo Stefano. Tanto che, non molto tempo dopo, egli venne eletto Patrono Principale di Milazzo, dopo San Papino Cavaliere e Martire e San Francesco di Paola. La reliquia, riposta in un braccio d’argento andò, purtroppo, distrutta in un incendio. Furono recuperati i resti e ricomposti un artistico reliquario in oro e argento sbalzato realizzato nel 1688 dall’argentiere Nicola Provenzano.

Testo a cura del nostro collaboratore Giovan Battista Anania

Galleria Fotografica
Foto a cura del nostro collaboratore Giovan Battista Anania

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