S. Giuseppe – Pisano Etneo (Fraz. di Zafferana Etnea – CT)

di Vincenzo Zappalà · Pubblicato * · Aggiornato *

Data della Festa:
19 Marzo

La frazione zafferanese di Pisano Etneo, situata ai piedi dell’Etna, festeggia solennemente il Santo Patrono S. Giuseppe.
La festa è semplice ma ricca di tradizione, molto sentita da tutto il popolo e dalla gente dei paesi vicini. Festa campagnola, piedemontana; festa tra la natura, perchè il Santo percorre tutte le vie rurali del centro abitato circondato dalla campagna etnea che le fa da cornice.
S. Giuseppe tra le case rurali di Pisano, in cui ogni suo passaggio viene scandito dai colpi a cannone che rimbombano per tutta la valle interrompendo il silenzio di un pomeriggio di marzo e di inizio primavera.
La festa di Pisano è tra le feste più belle e sentite della zona in onore del Santo Patriarca della Chiesa; ha umili origini, ma grande senso di spiritualità e di fede, quella fede genuina della gente di campagna, che ha tanto a cuore il Santo dei poveri e degli umili lavoratori.
Con S. Giuseppe ed il suo esempio si riscopre il vero senso della famiglia e del lavoro, e S. Giuseppe ne è il trionfatore; lui, padre putativo di Nostro Signore Gesù Cristo, Sposo di Maria Santissima, Patriarca della Chiesa e grande ed umile lavoratore.
La festa esterna del Santo Patrono annualmente si festeggia il 19 marzo, a differenza di quella della Santa Compatrona, la Madonna del Carmelo, che si svolge ad anni alterni il 16 luglio.
Dopo vari momenti di preparazione spirituale, la sera della vigilia si svolge la svelata del simulacro del Santo con l’apertura della cameretta; il 19 marzo, giorno principale dei festeggiamenti, di mattina si susseguono le solenni celebrazioni eucaristiche, mentre nel pomeriggio, alle ore 16,00, S. Giuseppe fa la sua solenne uscita dalla chiesa e percorre le vie principali del centro abitato.
Dopo la processione, nel tardo pomeriggio, si svolge l’ultima S. Messa in cui il simulacro del Santo viene ricollocato nella cameretta e subito dopo velato in attesa della prossima festa dell’anno successivo.

Testo a cura di Vincenzo Zappalà

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Foto a cura di Vincenzo Zappalà