S. Maria Annunziata – Pedara (CT)

Data della Festa:
Seconda Domenica di Settembre

Ecco arrivata finalmente la festa dell’Annunziata di Pedara; dopo lunghi mesi di preparazione, soprattutto da parte dei giovani, tutti i sacrifici e tutto il lavorato viene espresso nella grande festa di settembre.
Pedara terra di Maria, Pedara consacrata all’amore materno della Vergine.
È il grande amore e la devozione verso la Madonna che fa si che ogni anno la festa si svolga ogni anno nel migliore dei modi.
Questa è una festa completa da tutti i suoi punti di vista, con fuochi, luci, candelore, carri mariani, ma  soprattutto grande devozione, una festa dove viene data molta importanza alla preghiera, all’aspetto spirituale, al significato del legame tra la Vergine e tutto il paese.
Tutta la festa è concentrata e ricca di momenti di preghiera, dall’inizio alla fine; non è una festa di fuochi: ci sono, ma quanto basta, ci sono le grida, ma si preferisce cantare o pregare, soprattutto per la svelata o chiusura della cameretta, o quando il simulacro scende o risale dall’altare maggiore del Santuario.
La Madonna non vuole una festa di folcklore, ma vuole un’occasione di preghiera e pentimento, e quindi a Pedara l’aspetto folckloristico è controllato, ed invece di dare importanza ai fuochi si da importanza alla realizzazione dei carri mariani che è la maggiore espressione della devozione alla Santa Patrona.
La festa è unica nel suo genere perchè è diversa, per certi aspetti, dalle altre feste della zona: richiama innanzi tutto una grande quantità di popolo dai paesi vicini ed è la festa dove si crea un’atmosfera di preghiera così intensa da invidiare rispetto ad altri paesi, soprattutto nella processione del lunedì dove tutto il paese si stringe insieme a Maria con la recita del Santo Rosario, dove tutti pregano in maniera molto composta,  e dove questo è il momento più intenso e bello di tutta la festa, dove vi è l’esaltazione della preghiera e del carisma teologico.
La festa è molto bella, ed attorno ruotano molte manifestazioni culturali e ricreative, ma non servirebbero a niente se mancherebbe la processione della Madonna e soprattutto la preghiera, e non ci stancheremo mai a ripeterlo, perchè Maria è Amore, e l’Amore è Preghiera, la Preghiera è Salvezza.
Dopo il Novenario di preparazione alla festa svoltosi ogni giorno nel Santuario dell’Annunziata, posto su una piccola collina che domina l’intero paese, una settimana prima della festa, la prima domenica di settembre, nel pomeriggio, davanti il sacrato del Santuario vengono benedetti i tre cerei votivi, o comunemente chiamate “Candelore”, e i giovani portatori; vi è anche una piccola candelora portata dai bambini:
Davanti al sacrato le candelore effettuano le loro tradizionali “Ballate” o “Annacate”, cioè vari dondolamenti delle quattro strutture lignee che rappresentano dei cerei votivi, ma ricoperti di decorazioni con statue di angeli, stendardi, luci e fiori.
Il venerdì precedente alla festa è il giorno della solenne processione per l’offerta della cera alla Madonna, che la sera, partendo dalla chiesa parrocchiale di S. Antonio Abate, passando dalla piazza centrale del paese, si dirige e conclude in Santuario: in questo momento tutto il paese è unito a rendere omaggio alla Santa Patrona perchè di lì a poco si avrà, soprattutto da parte dei giovani, una simpatica rivalità, perchè intorno alle ore 23,00 ci sarà l’entrata in piazza dei due Partiti del paese, S. Antonio Abate e Piazza con i loro rispettivi carri mariani.
I giovani entrano tenendo in mano delle fiaccole ed accolti da fuochi d’artificio: è la festa dei giovani che tra di loro si prendono in giro vantandosi il loro carro, dicendo che è il migliore rispetto a quello del partito avversario, ma tutto questo si fa in un clima di simpatica ironicità, facendo a gara a chi realizza il carro più bello in onore della Santa Patrona.
Il sabato, vigilia della festa, è la giornata dedicata all’apertura dei due carri mariani, disposti in piazza, davanti alla Basilica di S. Caterina d’Alessandria, uno di fronte all’altro.
Questa è una particolare espressione della fede e della devozione alla Santa Patrona perchè questi giovani si dilettano con la loro fantasia a rappresentare un tema diverso ogni anno nei loro carri, per esempio tratti della vita della Vergine Maria e di Cristo, sul significato e sull’importanza che ha lei nella Chiesa Cattolica, oppure la storia del legame tra Pedara e la Vergine.
Essi sono macchine scenografiche con struttura in ferro ma ricoperti di pannelli di legno con varie scenografie dipinte; al suono della musica e illuminate da luci colorate queste scene man mano si aprono, una dopo l’altra, e il carro si ingrandisce sempre di più che da piccolo diventa così grande fino a raggiungere i tetti delle case ed occupare quasi tutto lo spazio della piazza. Una cosa è comune a tutte e due i carri: la scena finale in cui vene rappresentata la Gloria di Maria nella scena dell’Annunciazione.
L’apertura di ogni carro viene conclusa da alcuni fuochi pirotecnici che fanno da cornice.
La domenica invece è il giorno centrale dei festeggiamenti: finalmente la Santa Patrona ritornerà tra le braccia dei suoi pedaresi, adesso lei sarà con loro nel segno della preghiera e della speranza, perchè se Dio ha potuto tutto in lei nel mistero dell’incarnazione, e lei ha detto il suo “Si” nel momento dell’Annunciazione, anche lei oggi ci invita a dire “Si” a Cristo, di fidarci di lui come a fatto lei che era Vergine ma che Dio gli ha fatto nascere dal suo ventre il Figlio di Dio Gesù, e quindi anche noi ci dobbiamo fidarci di lui anche se per noi ci sembra impossibile e penosa la nostra situazione mortale; nulla è impossibile a lui.
La mattina presto, alle ore 7,30 incomincia la S. Messa Solenne ed al canto del “Gloria” il simulacro della Santa Patrona viene svelata dalla sua cameretta, tra canti ed un grande applauso. Al termine della messa, diversamente dagli altri posti, la Madonna, quando viene prelevata dalla cameretta tramite un elevatore per il trasporto fino alla vara che la attende davanti il sacrato, invece di essere acclamata con gridi, per tutta la durata delle fasi tecniche del prelievo del simulacro, cioè dalla fine della messa al momento dell’uscita, viene acclamata con canti mariani uno di seguito all’altro, senza fermarsi, così la Vergine Maria lascia il suo Santuario tra canti di gioia; questo è un momento molto toccante perchè da subito si incomincia a pregare con Maria, perchè il canto è preghiera.
Al momento dell’uscita delle ore 9,00, dopo quasi mezz’ora di canti mariani senza mai stancarsi, la Madonna si affaccia sul sacrato del Santuario accolta da un lungo applauso, dal suono delle campane a festa e dallo sparo delle “moschetteria” e di alcuni colpi a cannone, non quindi un’uscita piena di fuochi perchè si da importanza non alle cose esteriori ma alla devozione e alla preghiera; tutte le altre cose ci sono ma il minimo indispensabile, e questo ne fa molto onore.
Il simulacro dell’Annunziata viene posta sul grande fercolo, scende dal Santuario e sosta nel piazzale ai piedi della collina, dove viene accolta dalle candelore che prima di iniziare la processione offrono alla Vergine un omaggio floreale.
La processione per le vie del paese ha finalmente inizio fino a concludersi intorno alle ore 12,00 in chiesa madre che si trova nella piazza centrale del paese, la grande Basilica di S. Caterina d’Alessandria, con la tradizionale corsa dell’entrata in piazza del fercolo e delle candelore. Dopo la corsa e lo sparo dei fuochi d’artificio la Madonna fa il suo trionfale ingresso in Basilica per la celebrazione di una S. Messa solenne, venendo posta sull’altare maggiore fino alla sera per la seconda processione.

Testo a cura di Vincenzo Zappalà

Galleria Fotografica
Foto a cura di Vincenzo Zappalà

Vigilia della Festa: Apertura dei due Carri Mariani

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Processione della Domenica mattina

Processione della Domenica sera

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