S. Mauro Abate – Aci Castello (CT)
Aci Castello onora il proprio Santo Patrono S. Mauro Abate.
Il piccolo borgo marinaro si veste di festa, cambia aspetto, si stringe al proprio protettore, gli rende omaggio ringraziandolo per il suo patrocinio sulla grande comunità castellese e sul grande esempio di santità che trasmette fino ai giorni odierni.
La festa di S. Mauro è la festa della gioia, la festa del perdono, la festa del ringraziamento; tutto il paese è in tripudio, faranno festa con il proprio S. Mauro, lo rivedranno dopo un anno di assenza, staranno tutta l’intera giornata assieme a lui, in festa, in preghiera, in comunione con tutti.
L’apertura dei festeggiamenti si ha il primo di gennaio, ed il paese si prepara per il grande evento, addobbando le strade con le tradizionali luminarie ed i balconi con luci e bandiere.
Successivamente, dopo la celebrazione di un solenne triduo di preghiera in chiesa madre, la festa entra nel vivo il 15 gennaio, solennità di S. Mauro Abate: la mattina, alle ore 10,00 si svolge la tradizionale svelata del simulacro del Santo Patrono dalla sua piccola cappella posta sull’altare maggiore, in cui tutti i devoti castellesi si ritrovano con il proprio S. Mauro, ai suoi piedi, per ringraziarlo, per accoglierlo tra di loro, per gridare un inno di lode a Dio tramite la sua intercessione; sincero grido di speranza, di aiuto, di riconciliazione, di ringraziamento.
Subito dopo inizia il solenne Pontificale presieduto dal Vescovo della diocesi e nel primo pomeriggio, alle ore 15,30 circa, il simulacro viene prelevato dall’altare e S. Mauro va incontro ai propri devoti.
I fedeli toccano il simulacro e lo portano a spalla fino al sacrato della chiesa madre per la solenne uscita e l’inizio della lunga processione.
S. Mauro si affaccia dal grande portale della chiesa, ed accolto dal suono a festa delle campane, dalle grida dei devoti, e dallo sparo di fuochi d’artificio, viene sistemato sul grande e maestoso fercolo con baldacchino ligneo a sei colonne.
Il fercolo di S. Mauro venne usato nel 1946 per sostituire quello di S. Agata a Catania che era stato distrutto da un bombardamento della seconda guerra mondiale; poi il fercolo argenteo di S. Agata fu ricostruito e quello di S. Mauro ritornò ad essere usato soltanto ad Aci Castello; quindi questo stesso fercolo che attualmente si usa per la festa di S. Mauro in quell’occasione ospitò lo scrigno ed il mezzo busto reliquiario di S. Agata.
Dopo l’esecuzione della cantata da parte del corpo bandistico in piazza ed il consueto discorso del parroco alla cittadinanza inizia la lunga processione per le vie di Aci Castello.
Durante la processione si effettuano delle soste di preghiera con le tradizionali “Calate dell’Angelo” che ormai è usanza in moltissime feste della zona, ed in tarda serata, all’ingresso del Santo su Piazza Castello, un grandioso spettacolo pirotecnico conclude la serata.
I fuochi vengono sparati dal porticciolo sottostante la piazza, e da li si possono ammirare anche le particolari “bombe a mare” che vengono anche usate ad Aci Trezza per la festa di S. Giovanni Battista: le bombe a mare sono dei fuochi che scoppiano in acqua, vengono lanciati, la capsula galleggia, e dopo un breve periodo di tempo scoppiano dando un effetto molto suggestivo.
Al termine dei fuochi il Santo ritorna subito in chiesa madre e viene velato nella sua cappella in attesa del giorno dell’ottava, in cui il simulacro rimane esposto sull’altare per l’intera giornata, e tutti i devoti potranno ammirarlo e venerarlo per un’ultima volta in attesa della festa dell’anno successivo.
Testo a cura di Vincenzo Zappalà
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Foto a cura di Vincenzo Zappalà
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Foto a cura di Vincenzo Zappalà