Giunta di Pasqua ed Impiccagione di Giuda – Raddusa (CT)
Data della Festa:
Domenica di Pasqua
La Domenica di Pasqua di Raddusa è caratterizzata dal tradizionale incontro di Pasqua tra la Madonna ed il Cristo Risorto e soprattutto per il rito dell’impiccagione di Giuda.
Nel pomeriggio della domenica il simulacro del Cristo Risorto e della Madre Addolorata percorrono due vie diverse del paese e si dispongono ai margini della piazza centrale, senza che i due simulacri si possano vedere l’un l’altro.
I portatori sono vestiti da Giudei, e tra di loro ci sono anche delle comparse che rappresentano gli Apostoli, vestiti con un saio bianco ed una fascia blu; tra di essi ve ne è uno che è sprovvisto di fascia: è Giuda l’Iscariota, il traditore di Gesù.
Prima dell’incontro tra la Madonna ed il Cristo, Giuda si nasconde tra la gente mentre gli Apostoli lo cercano; infine lo trovano e lo catturano.
Gli Apostoli hanno successivamente il compito di recare l’annuncio della risurrezione alla Madonna, ma la Vergine, titubante, non crede, e gli Apostoli ritornano dal Cristo senza Maria; ritornano dunque dalla Madonna ma niente di fatto un’altra volta, e ritornano dal Cristo nuovamente senza la madre.
Questa fase si ripete molte volte per evidenziare la titubanza di Maria.
Infine, intorno alle ore 19,00 circa, i due simulacri si incontrano: la Madonna perde il manto nero del lutto e i due simulacri si avvicinano e si allontanano, facendo degli inchini di riverenza l’un l’altro come saluto.
Intanto le campane della chiesa suonano, viene sparata la “moschetteria” e lanciate le carte multicolori, e i fedeli presenti sventolano i fazzoletti bianchi.
Subito dopo inizia la processione per le vie del paese del Cristo Risorto seguito da Maria.
Durante la processione si potrà ammirare più volte la comparsa che rappresenta Giuda Iscariota appeso a dei balconi delle case con due Apostoli ai lati che lo tengono per le braccia per non farlo cadere, ed insieme iscenano l’impiccagione durante il passaggio dei simulacri.
Dopo la processione i simulacri rientrano in chiesa.
Testo a cura di Vincenzo Zappalà
Galleria Fotografica
Foto a cura di Vincenzo Zappalà e del nostro collaboratore Daniele Pennisi