S. Venera V. e M. – Acireale (CT)
Acireale e S. Venera, un unione così grande tra la città e la Santa Patrona.
Luglio e S. Venera, il mese dedicato alla Santa Martire, in unione con Cristo e Maria, venerata particolarmente in questo mese con il titolo di Madonna del Carmelo.
Tutta la città si stringe a porgere l’omaggio alla sua santa protettrice e patrona, non solo della città, ma anche della diocesi.
Una festa barocca, come del resto come tutte quelle importanti di Acireale (S. Sebastiano, S. Michele, ecc.); anzi, “barocco in movimento”; si, perchè la festa stessa è barocca, a partire dai suoi modi, dalle corse, dalle grida di evviva, dal fercolo e dalla Cattedrale, tutta in stile barocco, assieme ai molti palazzi e chiese della città, soprattutto della piazza Duomo.
In questi giorni tutto parla di Venera, la Santa Martire casta e pura, che ha preferito il martirio anziché rinnegare Dio nostro Signore.
Un mese di preparazione, a partire dall’uscita delle candelore avvenuta la prima domenica di luglio, dove viene annunziata la grande festa; e già da allora un’esplosione di barocco, barocco nei modi, come per esempio dalle “ballate” delle candelore, che avanzano per le vie del centro storico a ritmo di musica; barocco nei fasti addobbi delle stesse con fiori e bandiere; barocco infine per lo stile architettonico delle candelore stesse.
Una prima processione di S. Venera per le vie della città si ha la domenica che precede la solennità liturgica del 26 luglio, dove si effettua il giro esterno della città, attraversando le periferie, i quartieri moderni, proprio per consegnare la Santa Patrona a tutta la città, a tutti gli acesi; e S. Venera durante la processione benedice le case e le strade, le famiglie e tutti i bisognosi.
Una processione che anticipa quella ancora più solenne di giorno 26, ma con le stesse modalità: svelata del simulacro di mattina, SS. Messe durante il giorno, uscita serale delle candelore che precedono la processione, ed uscita e rientro di corsa del simulacro sull’artistica vara.
Giorno 26 è il giorno tanto atteso, è il giorno più importante ed atteso dell’anno: è il giorno di S. Venera! Tutti vengono a rendergli omaggio, anche da posti lontani.
Oggi si ha il clou dei festeggiamenti: dopo l’emozionante svelata della mattina, dove viene aperta l’artistica cameretta con tre porte, il simulacro argenteo mezzo busto della Santa Martire e Patrona, ricco di ex-voto donati dai fedeli nel corso degli anni, viene intronizzato sull’altare maggiore per la venerazione dei fedeli e la celebrazione delle SS. Messe Solenni.
La sera, l’uscita avviene alle ore 21,00 in punto, mentre per la processione della domenica, siccome il giro processionale è più lungo, S. Venera esce con un’ora di anticipo, alle ore 20,00.
Il simulacro quindi viene prelevato dall’altare maggiore e con la sua “varetta” a spalla viene sistemato sulla sua meravigliosa vara argentea posta nella navata centrale della chiesa; essa è a sei colonne, tutta in stile barocco, con “puttini” sul tetto del baldacchino, tutta d’argento cesellato, con alla base scene che riproducono la vita della Santa, ed artistiche lanterne ai piedi del simulacro, con un tradizionale ricco addobbo floreale.
Acireale ha la particolarità di avere i fercoli argentei e soprattutto con le ruote in ferro, come il fercolo del Compatrono S. Sebastiano, di cui la grande festa si festeggia il 20 gennaio, anch’essa con grandissima devozione e partecipazione di popolo, e di S. Michele, che si festeggia il 29 settembre, tutte con le stesse modalità della festa di S. Venera, cioè con fercoli barocchi e le corse dell’entrata e dell’uscita.
S. Venera ha i suoi devoti portatori e tiratori del fercolo come S. Sebastiano e S. Michele, vestiti con abito votivo, consistente in un saio bianco con fascia di colore bordò alla vita.
Tutto è pronto per l’uscita; improvvisamente dalla piazza si sente la campanella del capo-vara che da il segnale di partenza della corsa, e subito dopo si sente un grande rumore: è il rumore delle ruote di ferro della vara che percorre di corsa dapprima le tavole di legno poggiate sul pavimento della Cattedrale, poi le tavole della scivola sistemata sopra i gradini del sacrato ed infine il basolato lavico della strada.
S. Venera esce di corsa dalla Cattedrale e di corsa fa una brusca curva per fermarsi infine al centro di piazza Duomo per lo sparo dei fuochi pirotecnici.
La vara ha le ruote in ferro fisse, quindi non ha uno sterzo per prendere le direzioni, ed allora i devoti tiratori per fare le curve devono fare un contrappeso alzando la parte anteriore ed a spalla alzare la vara facendogli cambiare direzione, poi abbassarla ed alzare la ruote posteriori, e tutto questo avviene di corsa, come per S. Sebastiano e S. Michele.
La corsa dell’uscita è molto emozionante: la piazza è stracolma di gente per l’occasione, e mentre S. Venera esce un grande applauso esplode spontaneo in piazza, tra il suono delle campane e lo sparo dei fuochi d’artificio.
Quest’oggi S. Venera fa il suo giro interno percorrendo le vie del centro storico, e dapprima si reca sul sacrato della barocca Basilica di S. Sebastiano dove avviene un breve momento di preghiera: S. Sebastiano saluta la sua “Sorella della Fede” Venera, che assieme proteggono e custodiscono la città di Acireale e tutti gli acesi loro devoti.
Dopo, S. Venera ritorna in piazza Duomo dove si ha l’affidamento della cittadinanza alla Santa Patrona con un discorso del parroco della Cattedrale, con la partecipazione di tutto il clero e del Vescovo; successivamente la processione continua per corso Savoia ed Umberto per concludersi in piazza Duomo con lo spettacolo pirotecnico di chiusura.
Arrivati in prossimità della piazza, S. Venera arriva nuovamente di corsa attraversando il sacrato della Cattedrale prima e la piazza dopo; arrivata davanti al palazzo comunale gira di corsa su se stessa e torna indietro per fermarsi al centro della piazza per l’esecuzione di un grandioso spettacolo piro-musicale.
Dopo gli emozionanti fuochi le candelore rendono omaggio alla Patrona facendo le loro “ballate” davanti il simulacro con inchini ed “annacate” di rito; poi alcune entrano di corsa in Cattedrale.
Per ultima entra S. Venera, di corsa come per l’uscita, ma stavolta però dando le spalle all’altare, quindi la vara fa una marcia indietro.
Infine il simulacro viene prelevato dal fercolo e sistemato nella cameretta; successivamente viene velato con una tendina rossa e poi chiuso all’interno chiudendo le tre porte della cameretta.
S. Venera arrivederci a novembre ed alla prossima festa di luglio.
Testo a cura di Vincenzo Zappalà
Galleria Fotografica
25 Luglio – Vigilia della Festa con processione del “Giro Esterno” della città
Foto a cura di Vincenzo Zappalà
Gallerie Fotografiche Anni Precedenti
Foto a cura di Vincenzo Zappalà
26 Luglio – Giorno della Festa con solenne processione del “Giro Interno” della città
Foto a cura di Vincenzo Zappalà
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Foto a cura di Vincenzo Zappalà e dei nostri collaboratori Giovanni Crisafulli e Carmelo Falcotti