S. Anastasia Martire – Motta Sant’Anastasia (CT)

Data della Festa:
25 Agosto

Alle ore 7,00 del mattino il suono festoso delle campane e lo sparo di salve a cannone destano i mottesi: è il 25 agosto, giorno dedicato alla celeste Patrona Sant’Anastasia, martirizzata nel 304 a Sirmio, attuale Sremska-Mitrovitza, nella Serbia Occidentale e venerata tanto dalla chiesa d’Occidente quanto da quella d’Oriente.
Questa volta è “festa piccola”, il che significa che il venerato simulacro della martire non va in processione, ma rimane esposto per due giorni sull’altare maggiore della vetusta Matrice alla venerazione dei fedeli. Dalle ore 10,30 del 24 agosto, quando le porte della cameretta si schiudono e l’effigie della Patrona riappare agli occhi dei suoi devoti, è un continuo pellegrinaggio di cittadini e di fedeli che rendono omaggio a Sant’Anastasia, prendono parte alle celebrazioni eucaristiche, venerano le sacre reliquie. Il 25 agosto è “u ionnu di Santa Nastasia”, in cui si fa memoria del martirio: sull’altare della celebrazione i paramenti sono rossi, mentre negli addobbi floreali il rosso, colore del sangue e simbolo del martirio, si accompagna al bianco della verginità e della purezza.
La Santa Messa della mattina è celebrata in forma solenne: Mons. Salvatore Gristina presiede il solenne Pontificale a cui prendono parte le autorità civili e militari e le rappresentanze dei Rioni che offrono i frutti della terra e del lavoro dell’uomo: pane, uova, uva, frutta di stagione. Al vespro viene celebrata un’altra santa messa, officiata dal parroco della Matrice; intorno alle ore 21,00, in un’affollatissima Piazza Umberto, si esibiscono gli sbandieratori e i musici dei tre Rioni che offrono ai cittadini e ai numerosi turisti un grande spettacolo di folclore. Intorno alla mezzanotte, centinaia e centinaia di fedeli si riversano in Chiesa Madre per assistere, con la consueta profonda commozione, alla chiusura della cameretta. Il simulacro di Sant’Anastasia viene prelevato dall’altare maggiore e tra le note dell’inno attraversa la chiesa per apparire, infine, sul sagrato, dove altri devoti la attendono per manifestarle il loro amore e la loro devozione. Lentamente la venerata immagine della Patrona viene condotta ai piedi della cameretta; il parroco recita la coroncina, si canta l’inno, i fedeli non staccano gli occhi da Sant’Anastasia, affidandole le proprie richieste di intercessione. Tra gli applausi e le grida di “cittadini, viva Sant’Anastasia”, il simulacro della Santa Patrona viene riposto nella cameretta che lo custodisce tutto l’anno, dando appuntamento alla notte di Natale, quando verrà nuovamente esposto, in occasione della memoria liturgica del martirio.

Testo a cura del nostro collaboratore Alessandro Puglisi

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Foto a cura del nostro collaboratore Alessandro Puglisi

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