S. Sebastiano Martire – Palazzolo Acreide (SR)

Data della Festa:
10 e 17 Agosto

É arrivato il mese di agosto e Palazzolo Acreide è in festa per il protettore S. Sebastiano.
Già dai primi giorni del mese incominciano i preparativi: si allestiscono le illuminazioni, si addobbano i balconi e tutti i devoti e tutti i fedeli si preparano spiritualmente all’evento; si, evento è la parola giusta, proprio come tutte le feste che si fanno a Palazzolo del resto.
Evento proprio come la festa appena passata un mese prima del Patrono S. Paolo, grande giubilo per quella festa, e lo stesso per questa; tutte e due le feste sono di uguale importanza, pomposità e bellezza, e sono molto simili nel suo genere: gli “nzareddi”, il Santo portato a spalla, la Reliquia sulla “varetta”, i bambini denudati, ma soprattutto stessa emozione e bellezza.
Il 10 agosto di ogni anno, alle ore 13,00 in punto, esce dalla Basilica, prima la Reliquia e poi il Santo portato a spalla accolto da una miriade di carte multicolori chiamata “nzareddi”, carte di vario colore a forma di lunghe strisce o piccoli volantini. Essi vengono lanciati dai cannoni predisposti sul sacrato e sulla facciata della Basilica in maniera coreografica, assieme ai fuochi pirotecnici sparati alle spalle della chiesa.
Tra le carte che cadono all’impazzata come una pioggia, coprendo persino il santo, S. Sebastiano scende per le numerose scalinate della chiesa verso la piazza, dove lo aspetta tutto il popolo venuto anche da lontano per assistere al questo momento fondamentale di tutta la festa stessa.
Al termine del lancio degli “nzareddi”, tra il suono assordante dei fuochi d’artificio, inizia il giro d’onore attorno alla piazza, con l’offerta dei bambini denudati al Santo, poi il giro per le vie del paese con l’offerta delle banconote appese davanti il simulacro, la tradizionale “Catena Umana” per via Fiume Grande, il rientro e la processione serale.
Al passaggio del Santo con la sua Reliquia dalla ripida salita di via Fiume Grande si effettua la “Catena Umana”: la catena si effettua solo per la salita della vara col simulacro e non per la “varetta” con la Reliquia che è più leggera; siccome la salita è molto faticosa, i devoti portatori vengono aiutati da altri devoti che si mettono in fila e si tengono a “braccetto” tra di loro formando una catena umana, che unita con i devoti che portano a spalla la vara formano un cordone che li aiuta nella ripida salita.
Vi è una grande emozione in quel momento, e tra due ali di folla i devoti con tutte le loro forze effettuano la ripida salita tra gli applausi, i gridi di evviva e lo sparo dei fuochi d’artificio; è il momento più bello della processione diurna dopo la “Sciuta”.
Dopo aver effettuato altre strade del paese la Reliquia rientra in chiesa all’arrivo in piazza, mentre S. Sebastiano, prima di rientrare, effettua dei giri attorno alla piazza per infine entrare trionfalmente tra le grida di giubilo dei devoti che dopo aver effettuato la ripida salita dei gradini della chiesa, in conclusione appoggiano la vara col Santo nella navata centrale, proprio nei pressi della porta centrale.
La sera si svolge la solenne processione per le vie rimanenti del paese e alla fine della giornata di festa il simulacro viene riposto sull’altare maggiore per rimanere esposto per tutta la settimana dell’ottavario di preghiera in attesa della conclusiva processione del giorno dell’ottava con un’altra vara a spalla chiamata “Vara che Cianciani”.
Al termine della processione dell’ottava, il simulacro viene riposto nella sua cameretta ed infine velato fino alla prossima festa liturgica del 20 gennaio successivo.

Testo a cura di Vincenzo Zappalà

Galleria Fotografica

Festa del 10 Agosto
Foto a cura di Vincenzo Zappalà

Gallerie Fotografiche Anni Precedenti
Foto a cura di Vincenzo Zappalà e del nostro collaboratore Aureliano Laudani

Ottava del 17 Agosto
Foto a cura della nostra collaboratrice Carmen Salemi

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