S. Lucia V. e M. – Ottava – Siracusa
La sua città le rende omaggio e la ringrazia per il suo patrocinio, per aver reso la città di Siracusa famosa in tutto il mondo per la sua presenza ed esistenza, perchè S. Lucia, la Vergine e Martire siracusana, è venerata in tutto il mondo, ed è il vanto di Siracusa, il più grande e prezioso gioiello che possiede la città e tutti i siracusani.
S. Lucia è nel cuore dei siracusani, S. Lucia rappresenta Siracusa e la diocesi, S. Lucia è il cuore buono di Siracusa.
Che grande donna S. Lucia, donna di fede e di coraggio, donna di speranza, donna di luce e sapienza; da lei dobbiamo prendere esempio di vita cristiana, lei che ha avuto un grande carisma nella fede, lei che non si è arresa davanti il carnefice, lei che è stata prediletta dalla stessa S. Agata quando S. Lucia venne al suo sepolcro per implorare la grazia della guarigione della madre; in quell’occasione, in un sogno che S. Lucia ebbe della martire catanese, Agata gli disse che non doveva chiedere a lei ciò che essa stessa poteva chiedere a Dio per la guarigione della madre.
Il Signore Gesù negli anni ha avuto un particolare riguarda per la città natale della sua Vergine Lucia, la sua sposa che ha consacrato la sua vita a lui e che ha preferito il martirio anziché rinnegarlo.
S. Lucia è la sintesi di Siracusa, perchè dire S. Lucia è anche dire Siracusa; la Santa Patrona è e resterà sempre nel DNA della città, nel DNA dei siracusani.
Tra Catania e Siracusa vi è un grandissimo legame spirituale, proprio perchè S. Lucia era grande devota della martire Agata, e chi è devoto di S. Agata è anche devoto di S. Lucia e viceversa, perchè loro, assieme a S. Rosalia, sono le vergini e martiri della speranza e il vanto della Sicilia, terra di santi, di “grandi” santi della Chiesa universale.
La festa di S. Lucia ha il suo clou, dopo vari giorni di preparazione spirituale in Cattedrale, il 13 dicembre, alle ore 15,30 circa, con la solenne uscita di S. Lucia dalla Cattedrale e la successiva solenne processione per le vie della città in cui il venerato simulacro argenteo della Santa siracusana viene portata a spalla dai devoti fino alla Basilica di S. Lucia al Sepolcro, costruita proprio nel luogo del suo martirio, infatti all’interno della chiesa si ha la colonna in cui fu martirizzata la Santa e nella piccola chiesa accanto la Basilica si ha la chiesa del Sepolcro, al cui interno si ha il vecchio sepolcro della Santa.
Il simulacro sosta all’interno della Basilia per tutta la durata dell’Ottavario di preghiera, e il giorno dell’ottava della festa, giorno 20 dicembre, ritorna solennemente in Cattedrale.
Il giorno dell’ottava, quindi, alle ore 16,00 circa, S. Lucia lascia la Basilica del Sepolcro e si avvia alla volta della Cattedrale.
La processione, sia il 13 che il 20, è molto suggestiva perchè si ha una lunga processione penitenziale di moltissimi fedeli e devoti che a piedi nudi precedono il simulacro disponendosi in due lunghissime file lungo la strada portando della candele accese in mano.
Inoltre la processione è ricca di momenti di preghiera incessanti; spesso le donne indossano il tradizionale abito votivo color verde.
Precede il simulacro argenteo l’urna reliquiaria della Santa, portata a spalla dalle donne, mentre dietro, tra due file di alti candelabri, sfila il prezioso e veneratissimo simulacro argenteo della Santa Vergine e Martire Lucia, portato a spalla dai devoti in abito votivo, alcuni provenienti anche dall’estero per voto alla Santa Patrona.
I lunghi candelabri sono riccamente addobbati con fiori per la processione del 13, mentre con frutta per la processione del 20.
I momenti più toccanti di questa processione dell’ottava sono il passaggio della processione dal Santuario della Madonna delle Lacrime ed il passaggio della processione dall’ospedale cittadino.
Quando S. Lucia arriva davanti il sacrato del grande Santuario della Madonna delle Lacrime, una copia del quadro miracoloso viene portata fuori, su una portantina, e sistemata sulla scalinate, proprio di fronte il simulacro della Santa Patrona, uno di fronte all’altro come a guardarsi a vicenda.
Che grande incontro, Maria e Lucia, le due grandi donne vanto e difesa della città; i cuori dei siracusani sono in estasi per queste due grandi donne, per la madre Maria e per la sorella Lucia.
S. Lucia rende l’omaggio alla madre, alla madre del suo Signore, alla sua Madre, perchè Maria non solo è la madre di Gesù ma anche madre di Lucia e madre nostra.
Dopo questo grande incontro, dopo questo intenso e commovente momento di preghiera molto significativo, S. Lucia va dai più bisognosi: fa visita ai malati.
Il simulacro entra all’interno del cortile dell’ospedale situato nei pressi del Santuario, e visita i malati: i balconi e le finestre delle stanze dei convalescenti sono gremite di fedeli, ed i malati si affacciano dalle loro stanze per salutare la sorella Lucia.
S. Lucia li benedice e li conforta dandogli coraggio, come lei non ha avuto paura davanti alla morte; il tradizionale grido di evviva recitato a Siracusa viene ripetuto varie volte da quei balconi e finestre, oltre che dai devoti portatori, ed alcuni malati, nell’incontrare la propria Santa Patrona, non riescono a trattenere le lacrime.
Che grande esperienza di fede e che gesto simbolico di umiltà: S. Lucia che visita i suoi concittadini malati.
La processione infine continua per il centro storico, ed al passaggio dal vecchio ponte che collega Ortigia dal resto della città, S. Lucia viene salutata da un grandioso spettacolo pirotecnico.
La processione infine continua e si conclude in Cattedrale con la reposizione del simulacro all’interno della sua cappella in attesa di poterla rivedere nella prossima festa di maggio.
Testo a cura di Vincenzo Zappalà
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Foto a cura di Vincenzo Zappalà
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Foto a cura di Vincenzo Zappalà
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