Beato Giovanni Liccio – Caccamo (PA)

Data della Festa:
Lunedì successivo all’ultima Domenica di Maggio

Tutti, sia grandi che piccoli, ogni anno aspettino con trepidazione la festa del loro concittadino, il Beato Giovanni Liccio, eletto a primario e principale Patrono della città di Caccamo.
La festa inizia la penultima domenica di maggio con una breve processione di preghiera, in cui l’urna viene prelevata dalla sua cappella, e dopo il giro dei quartieri viene collocata all’altare maggiore della chiesa..
Quest’anno la festa ha assunto toni molto più solenni, in quanto si sono aperte le celebrazioni di preparazione al V° Centenario della Morte del Beato 1511/2001; pertanto come prima tappa del percorso spirituale, i festeggiamenti, per la prima volta nella storia, non si sono svolti nella chiesa di Santa Maria degli Angeli, ma nella parrocchia della SS. Annunziata, e cosi pure la festa del mese di novembre.
Per tutta la settimana la chiesa è stata gremita di fedeli che ha partecipato all’ottavario, Domenica 31, solennità della Pentecoste, la giornata si è aperta con il suono festoso delle campane e i spari dei colpi a cannone, e ogni ora dalle 7,00 fino alle 12,00 la gente è accorsa in chiesa per partecipare alle celebrazioni eucaristiche, e per rendere omaggio all’urna del Beato, mentre la banda musicale e il gruppo delle “majorettes” allietavano il paese.
Dato che l’ultima domenica è stata il 31, ultimo giorno del mese, la processione invece che svolgersi l’ultimo lunedì di maggio si è svolta lunedì 1 giugno, giorno di grande festa,  giorno della solennità del Beato Giovanni Liccio, Domenicano da Caccamo, e non solo per i caccamesi, ma anche per tutti i devoti che arrivano da ogni parte della Sicilia, chi anche a piedi scalzi dai paesi vicini.
Il giorno si apre con il festoso suono delle campane e con gli spari dei colpi a cannone; per tutta la mattinata si susseguono le celebrazioni eucaristiche, mentre nel pomeriggio i preparativi per la processione: l’urna dall’altare maggiore viene sistemata sul fercolo. Alle ore 18:00 la solenne celebrazione eucaristica, presieduta dall’Arcivescovo di Palermo, e subito dopo la processione per le vie del paese. Tutti i pellegrini a piedi scalzi precedono l’urna del Beato assieme a tutte le confraternite del paese, e poi tutto il clero, e non potevano mancare neppure le autorità civili e militari.
Un momento davvero forte che bisogna vivere quello della processione del Beato: una fiumana di gente, gran parte che indossa l’abito del Beato, chi per voto, chi per devozione, e cosi pure tutti i devoti che portano a spalla il fercolo per le vie del paese, e sono tantissimi quelli che lungo il percorso della processione si alternano a portare a spalla il fercolo pesantissimo.
La processione dura molte ore, percorrendo le principali vie del paese, attraversando anche il quartiere dove è nato e dove è vissuto durante gli anni dell’infanzia il beato prima di partire per il convento di Santa Zita di Palermo.
La processione dalla chiesa della SS. Annunziata ha proseguito verso piazza Duomo, e poi verso il quartiere ove è nato ed è vissuto il beato: davanti la casa della zia materna una sosta ed un piccolo pensiero del padre predicatore dell’ottavario, e poi il via verso la chiesa di Santa Maria degli Angeli, dove l’urna ha fatto il suo trionfale rientro, mentre poi tutti hanno riaccompagnato il simulacro nella chiesa della SS. Annunziata.
Il 2 giugno si è svolta la processione per riaccompagnare la statua del Beato Giovanni Liccio dalla chiesa dell’Annunziata alla casa natale del Beato, trasformata in chiesa, che si trova fuori le mura antiche del paese.

Testo a cura del nostro collaboratore Giovanni La Rosa

Galleria Fotografica
Foto a cura del nostro collaboratore Giovanni La Rosa

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