“Pace” di Pasqua – Biancavilla (CT)

Data della Festa:
Domenica di Pasqua

La Domenica di Pasqua tutta la gente di Biancavilla non si perde per nessun motivo la tradizionale “Pace” tra il Cristo Risorto e la Madre che avviene a mezzogiorno in punto.
Il rito solenne incomincia intorno alle ore 11,00 quando il simulacro dell’Arcangelo Gabriele va davanti al sacrato della Basilica della Madonna dell’Elemosina dove trova davanti alla porta la confraternita del SS. Sacramento con il loro relativo stendardo rosso che rappresenta il Cristo Risorto.
L’Arcangelo, pieno di gioia per la notizia della Resurrezione, va a portare l’annuncio alla Madonna che si trova davanti al sacrato della chiesa dell’Annunziata, ma purtroppo ritorna poi in Basilica da solo perchè la Madonna è titubante. Questo viaggio viene ripetuto per tre volte per sottolineare ancor di più la titubanza di Maria: alla terza volta l’Arcangelo viene accompagnato dalla confraternita che rappresenta il Cristo Risorto e questa volta la Madonna crede e parte con l’Arcangelo per la Basilica preceduta anche dalla confraternita della Madonna Annunziata che rappresenta Maria.
Ad ogni viaggio vengono sparati dei colpi a cannone precisamente quando l’Arcangelo arriva davanti alla Basilica
Arrivati nei pressi della piazza l’Arcangelo corre verso il sacrato mentre il Cristo Risorto esce dalla Basilica; intanto lo segue la Madonna.
Prima i due stendardi delle due confraternite si dispongono l’uno di fronte all’altro ed i due portatori vengono incontro per scambiarsi il bacio della “Pace”; poi, quando si trovano l’uno di fronte all’altro l’Arcangelo si avvicina e fa un inchino di saluto; poi indietreggia per far passare la Madonna che va verso il figlio e i due simulacri fanno la stessa cosa che precedentemente hanno fatto i rappresentanti delle due confraternite con gli stendardi, venendo quasi fatti toccare l’un l’altro per simboleggiare il bacio della “Pace” mentre l’Arcangelo esulta di gioia con la sua “ballata” del simulacro; tutti i simulacri sono sistemati su delle “varette” portate a spalla con fiori oppure, nel caso dell’Arcangelo, con fave.
Dopo vengono sparati i fuochi d’artificio ed inizia la processione per le vie del paese.

Testo a cura di Vincenzo Zappalà

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Foto a cura di Vincenzo Zappalà

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