Cristo Morto e l’Addolorata – Adrano (CT)

Data della Festa:
Venerdì Santo

Il “Venerdì Santo”, alle 7,00 del mattino parte la processione della Madonna Addolorata; essa viene portata sulle spalle da uomini e donne, con un’andatura ondeggiante a destra e a sinistra. Un tempo i portatori erano solamente uomini che facevano i barbieri, mentre oggi sono di diversa professione ed in alcuni tratti viene portata a spalle dalle donne.
La scultura della Madonna Addolorata, opera del Colella di Lecce, è ispirata alla “Vergine sul Golgota”, una pittura ad olio dell’adornese Giuseppe Guzzardi, esposta nel Santuario di Maria Ausiliatrice. Anche questa processione effettua lo stesso pellegrinaggio in tutte le chiese parrocchiali della città dove sono stati preparati per l’adorazione del Santissimo dei “sepolcri”, e termina in piazza Crocifisso per rientrare nella chiesa dell’Addolorata verso le ore 14,00.
La sera del “Venerdì Santo” dopo la conclusione delle celebrazioni di adorazione della Croce in tutte le chiese parrocchiali della cittadina, alle ore 20,00 circa parte la processione del Cristo Morto, chiamato in dialetto locale ‘U Lizzanti”; esso viene portato in spalla per il cosi detto “giro dei Santi” dai giovani universitari con il tradizionale copricapo a punta, e accompagnato dalle autorità civili e dalle Confraternite, che indossano le cappe colorate dei rispettivi ordini. Lungo il percorso si effettuano quattro fermate dove la folla si ferma ed esegue in coro con la banda musicale un canto funebre chiamato “Canzoncina a Gesù morto” composto dal sac. Prev. Pietro Branchina. La processione si conclude nella chiesa di Maria SS. degli Agonizzanti verso le 22,00 circa.
Nelle ore notturne del sabato, viene proclamata la resurrezione del Cristo, in chiesa Madre durante la celebrazione, viene issato nell’area presbiterale un grande telone del ‘700 sormontata alla statua del Cristo Risorto con poste ai piedi alcune candele.
La “Domenica di Pasqua”, le tre statue del SS. Salvatore, della Madonna e dell’Angelo vengono portate dalle loro chiese in chiesa Madre per aspettare di uscire nuovamente in processione per “l’incontro” dopo la rappresentazione della Resurrezione, ossia della “Diavolata”.
Infatti alle 12,00, nella piazza Umberto, si svolge la sacra rappresentazione settecentesca della Diavolata (in gergo “I Diavulazzi ‘i Pasqua”),  che si rinnova da 250 anni e si tramanda da padre in figlio. I personaggi principali sono i diavoli (Lucifero, Belzebù, Astarot), la Morte , eterna nemica dell’uomo, l’Umanità, simbolo della speranza, e l’Arcangelo Michele, avversario del demonio. I diavoli cercano di convincere l’Umanità a restare dannata, poiché il cadavere di Gesù Cristo, che è Risorto, non è più nel sepolcro, ma interviene l’Arcangelo Michele che sconfigge definitivamente Lucifero, liberando l’Umanità.
Da qualche ventennio, dopo la fine della Diavolata, viene rappresentata anche l’Angelicata che completa l’opera di don. Anselmo Laudani “La Risurrezione”; in essa, due Angeli offrono doni alla Madonna e al Cristo Risorto (nel frattempo le statue della Madonna e del Cristo Risorto sono uscite dalla limitrofa chiesa Madre e posti ai piedi del palco), il quale la proclama Regina del Cielo.
Dopo la sacra rappresentazione, dal palco di piazza Umberto parte la processione delle statue che si snoda per un breve giro interno al centro storico .
In piazza S. Chiara davanti l’omonima chiesa e davanti la chiesa di S, Lucia avviene l’incontro tra Maria e Gesù: la Madonna , tocca la piaga del Figlio e un Angelo annuncia all’umanità la redenzione degli uomini.
La processione si conclude verso le 14,00 con la riposizione delle statue nelle rispettive chiese di partenza, vale a dire per ordine di entrata, prima la Madonna e l’Angelo nella chiesa di S. Agostino e per ultimo il Cristo Risorto nella chiesa del SS. Salvatore.

Testo a cura del nostro collaboratore Alessandro Buscemi

Galleria Fotografica
Foto a cura dei nostri collaboratori Nello Florio ed Alessandro Buscemi

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