SS. Crocifisso dell’Olivella – Palermo

Data della Festa:
2° Domenica di Giugno

LA STORIA
“Finita la Congregazione lì fratelli fatta riverenza all’altare, si segnino con l’acqua santa uscendo dall’oratorio, e come tanti leoni si manteghino forti e attenti contro il vizio, stando sempre vigilanti poiché l’inimico infernale dorme, procura forti tentazioni con molte distrazioni e occupazioni. I fratelli tengano a mente tutto quanto hanno inteso e proposto, nell’uscire non si faccia strepito e tumulto, ma si esca successivamente, acciò il luogo stia quanto più si potrà segreto, e perciò si avverte che non si venghi vicino al luogo dell’oratorio con altre persone che non siano fratelli, per fuggir l’applauso mondano, e se si deve, come si è detto tener il luogo segreto, maggiormente si dovrà tener segretissimo, come nel capitolo si è detto, tutto quello che in quello passa. Non si faccia fuori, menzione alcuna, né si nomini persona determinata, ed ognuno faccia come se non avesse inteso, né visto cosa alcuna; sotto pena ben vista al padre proposito”. (così cominciano gli antichi capitoli del 1663 della Confraternita del SS, Crocifisso all’Olivella detta del Signuruzzo).
La Confraternita del SS. Crocifisso all’Olivella fu fondata il 3 luglio 1662 nella Chiesa di S. Isidoro all’Albergheria (l’odierno quartiere Ballarò) col nome di “Venerabile Congregazione della scuola pratica delle virtù Cristiane sotto il titolo del SS. Salvatore”, ma i suoi capitoli originali furono approvati il 20 marzo 1663. Quattro anni dopo la fondazione la Confraternita fu costretta a cambiare sede per trasferirsi nella Chiesa dei Santi 40 Martiri al Casalotto, e nell’arco di quarant’anni cambiò diverse sedi, trasferendosi nel 1669 nella Chiesa di S. Biagio al Cancelliere, nel 1676 nella Chiesa di S. Giosafat e Liberale detta dei Calabresi, nel 1680 nella Chiesa di S. Giuliano e poi in quella di S. Paolo, nel 1685 nella Chiesa di S. Cristoforo o della Purificazione e poi in quella dei Gallinai e in fine nella Chiesa di S. Angelo Carmelitano alla Conceria, ma il 12 marzo 1702 la Confraternita con atto stipulato presso il notaio Cristoforo Ragusa riceve dai Padri dell’oratorio di S. Filippo Neri, un terreno sito in vicolo del Fico, dietro la Chiesa della Madonna del Soccorso o della Mazza. Il 18 agosto dello stesso anno il Superiore della Congregazione pose la prima pietra per l’edificazione del nuovo oratorio che venne definito due anni dopo, e il 9 maggio 1704 il nuovo Superiore Don Gaspano Greco, benedisse la nuova chiesa e celebrò la prima messa, con grande festa e giubilo di Confrati. La chiesetta venne chiamata immediatamente da Confrati e devoti “u Signuruzzu” e successivamente il vicolo prese lo stesso nome. Lo splendido Crocifisso ligneo che ancora oggi risiede della chiesetta settecentesca è di autore ignoto datato nei primi anni del 1700; il modello riproduce il classico Cristo eroico, bello nelle fattezze e perfetto nelle anatomie del corpo quasi interamente nudo, coperto solo da un perizoma bianco, quasi marmoreo, appeso ad una croce di mirabile fattura ebanistica, il tutto posto sul fercolo o “vara” processionale.

LA FESTA
I festeggiamenti del SS. Crocifisso all’Olivella hanno luogo a Palermo nel mese di giugno fra la prima e la seconda domenica. La festa ha lo svolgimento classico delle feste rionali palermitane con i riti religiosi durante tutta la settimana in cui non manca la processione eucaristica con il SS. Sacramento e il giro bandistico per le vie del quartiere. Per quanto riguarda la parte folcloristica della festa in settimana vengono realizzate serate di intrattenimento e di svago in piazza. Il giorno principale della festa è certamente la solenne processione con il simulacro del Cristo Crocifisso in cui i Confrati, indossando un abitino rosso come il sangue di Cristo con una croce al petto e una corona di spine nelle spalle, portano la preziosa effige per le vie della città di Palermo; ormai nell’ultimo ventennio il Crocifisso viene condotto lungo un percorso rituale che per quel giorno sembra far sprofondare il quartiere dell’Olivella in un’altra dimensione fuori dal tempo.
Le giaculatorie tradizionali sono le seguenti:
“Unn’è divotu a cc’ùn tì chiama spissu!!! Viva ù Santissimu Crucifissu!!!”
Grazia patruzzu amurusu…!!!  Grazia…!!!

Testo a cura della Confraternita

Galleria Fotografica
Foto a cura del nostro collaboratore Salvatore Petralia

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